Saturday, July 6, 2013

L'Histoire de René Pottier

It was in 1905 that, for the first time, mountain climbing was included in a professional bicycle race. It was the Tour de France, and the mountain was the beautiful Ballon d'Alsace.

In the lead, happy like a Greek god, was René Pottier. He was first, and everybody knew he was going to win, because once the mountain was tamed nothing else could have stopped him.

He would certainly have won, if at the last moment he hadn't fallen into Acquaspazio.

You see my friends, on that mountain there's a pass called Col du Ballon d'Alsace where dimensional residues of Acquaspazio have been accumulating for centuries. The activity of these unknown forces is very arbitrary, and fundamentally random.


That year, the ugly Hippolyte Aucouturier was to win the Tour de France instead.





No one ever heard of René again, but, since 1905, he travels through Acquaspazio on his bicycle, and has visited almost all of it.

Oh! And if you do encounter René and his bike, he will still ask you: "Sorry, do you know the way for Paris?






1 comment:

  1. La storia è bellissima e questo giustifica ogni volo di fantasia.
    Sono anche commosso dal tuo interesse per Pottier che rappresenta un po' il primo di una lunga serie di atleti 'scomodi' e sfortunati della storia.
    E siccome (lo sai) sono un gran rompipalle, racconto la vera storia.
    Nel 1905 Pottier partecipa al primo Tour in cui è prevista una scalata (primo tour in assoluto è nel 1903) proprio quella del Ballon d'Alsace. Arriva primo in vetta, con un distacco enorme, ma nella successiva discesa viene ripreso, mantenendo però un tempo totale sufficiente ad essere primo in classifica (ancora non c'era la maglia gialla, ma un bracciale verde). Purtroppo per una tendinite si ritira dal Tour il giorno dopo. Il Giro di Francia 1905 lo vince Louis Trousselier, il tuo Hippolyte Aucouturier ('il terribile') arriva secondo.
    Ma l'anno successivo (1906) René partecipa di nuovo al Tour e contro di lui si scatenano i regolamenti: la classifica non è più a somma di tempi (lui vince quattro tappe di montagna staccando tutti di ore!) ma a punti: ciononostante, lottando fino all'ultima tappa vince il Tour!
    Ma il destino non si arrende: René Pottier, pare per una delusione d'amore (ma ancora non si parlava di depressione: la gente si uccideva per amore o per debiti di onore), si impicca l'anno seguente.
    Altra piccola correzione: in quegli anni si correva con pesantissime biciclette di ferro (non acciaio: proprio 'fero') spesso con telaio a doppia canna e soprattutto senza marce e con pedalata continua 'a scatto fisso', la 'ruota libera' (o meglio: qualcosa di simile) arriva dopo la 1a guerra mondiale. E i manubri erano a 'corna di bue'.

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